Sporco Lobbista – Il blog di Fabio Bistoncini

Pubblicato da Fabio Bistoncini il 02/09/2013 & archiviato in In evidenza, Personale

Operativi

Primo giorno di piena operatività.

Una “to do list” da fare spavento.

Telefonate, riunioni, aggiornamenti, pianificazioni.

Tra un impegno e un altro….

Il Governo Letta decide di riscrivere il proprio programma di lavoro: basta aumenti di tasse per finanziare altri sgravi fiscali, subito una legge elettorale in senso maggioritario, una legge di stabilità che permetta al Paese di agganciare la ripresa. A Palazzo Chigi si tiene una riunione tra le parti sociali. Tutti, responsabilmente, fanno un passo indietro e  viene firmata un’intesa imperniata sul recupero della produttività. A novembre viene varata la riforma della giustizia attesa da anni. Con l’aprovazione di tutti. Due anni di governo responsabile per votare, tutti d’accordo, nella primavera del 2015.

Il prossimo anno, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ritenendo esaurito il suo compito, si dimette. Viene eletto, quasi all’unanimità, il primo Presidente della Repubblica donna: Emma Bonino.

Il PD si avvia alle primarie per la scelta del nuovo leader. Una campagna elettorale interna dura ma corretta. Prevale Renzi che forma una squadra giovane e determinata, con una chiara visione di quello che vuole il partito, delle cose da fare. Più sostegno alle fasce deboli, più efficienza nello Stato, più controlli sul mercato per smantellare monopoli e rendite di posizione. Si prepara alle elezioni del 2015 senza accordi con le altre forze della sinistra, riscoprendo quella vocazione maggioritaria per la quale era nato.

IL PDL si trasfoma. Berlusconi decide di fare un passo indietro dopo aver creato un nuovo partito: Forza Italia. Rimane come “ispiratore”  ma non ha più alcun ruolo operativo. Viene scelto, con un meccanismo simile alle primarie, un nuovo leader giovane e determinato, con una chiara visione di quello che vuole il partito. Meno Stato e più mercato, liberalizzazioni in tutti i campi possibili, cura da cavallo nella Pubblica Aministrazione, meno tasse soprattutto per i redditi più elevati, secondo gli assunti liberisti.

Il “centro” si divide coagulandosi o nel nuovo partito del centro destra o nel progetto del nuovo PD.

La Lega mantiene la propria vocazione identitaria regionale sulla falsariga del CSU tedesca, alleandosi con il centro destra.

Il Movimento 5 Stelle esce dal suo isolamento e propone un programma elettorale fatto da pochi punti qualificanti che sottopone, senza pregiudizi, agli altri due grandi partiti per determinare, sulla base delle convergenze, una coalizione elettorale. Grillo torna a fare il comico. Al suo posto viene eletto un unico “portavoce” dopo una consultazione on line tra gli iscritti trasparente e democratica. Un nuovo leader giovane e determinato, con una chiara visione di quello che vuole il partito.

Si vota in un clima di grande partecipazione e “speranza”, dopo una campagna elettorale in cui, per la prima volta dopo 20 anni, non si parla più di Berlusconi, bungabunga, giaguari, smacchiamenti, comunisti, pericolo per la democrazia, demonizzazione dell’avversario.

Qualcuno entra nella mia stanza e mi “becca” a fissare fuori dalla finestra.

Che fai, dormi? Sogni? Guarda che devi chiamare xyz prima di pranzo, mi raccomando.

Ho sempre detto che le vacanze fanno male…

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