Sporco Lobbista – Il blog di Fabio Bistoncini

Vent’anni da sporco lobbista

Uno Sporco Lobbista

Uno Sporco Lobbista in spiaggia (foto di Mario Rodriguez)

La cosa più importante è come impacchettiamo la nostra immagine: ed è qui che intervengo io. Sono pagato per parlare. Non sono laureato né in medicina, né in legge. Sono diplomato in colpire sotto la cintura e incassare insulti. Avete presente il tipo che può farsi qualsiasi ragazza? Io sono quello… fatto di crack.

A pronunciare queste parole è il lobbista Nick Naylor, protagonista di Thank you for smoking, film cult per gli aspiranti lobbisti.

Ma ironie a parte il lobbying viene presentato quasi sempre come attività che si svolge nelle anticamere del potere e i lobbisti come potenti manipolatori pronti a muovere pedine per tutelare gli interessi di pochi in contrasto con l’interesse generale. Sono esseri senza scrupoli, al soldo dei grandi gruppi industriali per sfruttare la permeabilità del sistema politico e piegare con mezzi, soprattutto illeciti, la libera volontà di chi dovrebbe decidere del bene pubblico. Una visione che rimane inalterata negli anni, anzi si consolida: durante la campagna elettorale che lo ha portato alla Casa Bianca, il presidente Obama si è più volte espresso contro lo strapotere dei lobbisti accusati di minare, con la loro azione, la credibilità dell’intero sistema politico americano.

Se così è nel Paese mito dei lobbisti, figuriamoci in Italia! Nel nostro Paese, da sempre, ma con un picco negli anni Novanta, il termine lobby è utilizzato per spiegare le azioni di corruttela da parte di gruppi di interessi che si muovono nell’ombra. Cambiano i singoli (inquisiti), gli scandali, ma il termine resta lo stesso. È comunque un’arretratezza culturale diffusa, che si riscontra anche tra gli stessi esponenti del processo decisionale.

Ma se andiamo in profondità scopriamo che il lobbying è una attività connaturata in tutti i regimi democratici e consiste nel continuo e costante dialogo tra chi detiene il potere decisionale e parti della società che chiedono il riconoscimento e la tutela dei propri interessi.

Non solo, dunque, è un’attività perfettamente lecita, ma strategica per il raggiungimento dei propri obiettivi, su cui investire risorse e capacità umane e finanziarie.

All’Italia manca un sistema competitivo di gruppi di interesse. La salvezza di questo Paese non è fare guerra alle lobby, ma sviluppare un insieme di regole e di norme che permetta di identificare e promuovere i gruppi di interesse. Solo attraverso la loro moltiplicazione e organizzazione e solo con un sistema politico che, dopo l’esplicito riconoscimento, ne permetta lo sviluppo e la competizione, si può sperare di avere un Paese moderno. Se ben gestito, questo cambiamento può determinare una situazione sociale, politica ed economica migliore.

L’autore, lobbista da vent’anni, traccia un vero e proprio identikit professionale del lobbista attraverso l’analisi degli avvenimenti storici e politici e con alcuni racconti tratti dalla sua esperienza professionale.
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Sporco Lobbista in tour

Gli eventi di presentazione del libro (2011-2012):

  • Lunedì 30 gennaio 2012, h. 18.00 Sala Falck, Via Chiaravalle 8 – Milano
  • Venerdì 20 gennaio 2012, h. 18.15 Libreria Mondolibri – Belluno
  • Giovedì 19 gennaio 2012, h. 17.00 Confindustria Vicenza, Palazzo Bonin Longare – Vicenza
  • Lunedì 28 novembre 2011, h. 17.30 – Hotel Class, Rotoli, Lamezia Terme
  • Lunedì 14 novembre 2011, h. 15.00 – Palazzo ex segreterie studenti, Via Elce di Sotto, Perugia
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  • Mercoledì 9 novembre 2011, h.17.00 – Sala Convegni di Confindustria – Via E. P. Masini, 2 –Padova
  • Giovedì 3 novembre 2011, h. 17.30 – Senato della Repubblica – Sala Capitolare, Chiostro di Santa Cecilia sopra Minerva – Piazza della Minerva, 38 – Roma
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  • Venerdì 2 settembre 2011, h. 11.30 – Festa Nazionale dell’API-Alleanza per l’Italia, Antico Borgo di Labro (Rieti)
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La parola ai lettori

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