Sporco Lobbista – Il blog di Fabio Bistoncini

Pubblicato da Fabio Bistoncini il 22/01/2012 & archiviato in Politica

Riforme istituzionali: la proposta di modifica dei regolamenti parlamentari di Quagliariello e Zanda

Mentre il Governo Monti prosegue la sua attività varando provvedimenti innovativi (l’ultimo in ordine di tempo quello della semplificazione amministrativa di ieri), le forze politiche cercano di definire le nuove regole del gioco.

E’ presto per dire se gli sforzi congiunti porteranno ad una più ampia riforma istituzionale oppure solo all’ennesima riforma della legge elettorale ovvero se non accadrà nulla di tutto questo, come in molti temiamo.

Da analizzare con attenzione però è la proposta di modifica dei regolamenti parlamentari presentata ieri da due autorevoli esponenti dei più importanti partiti: il Senatore Gaetano Quagliariello (PDL) e Luigi Zanda (PD).

Interessante innanzi tutto perchè si tratta del primo testo realmente bipartisan e poi per il contenuto realmente innovativo, che modificherebbe drasticamente il modo di lavorare del nostro Parlamento.

Le novità principali:

  • previsione di disegni di legge di iniziativa governativa che possono essere dichiarati “urgenti” e quindi discussi e approvati entro trenta giorni. In questo modo il Governo vedrebbe rafforzato il proprio ruolo di indirizzo politico e, al tempo stesso, verrebbe meno la necessità di utilizzare i decreti legge come strumento normativo “ordinario”.
  • modifica dell’iter di approvazione della legge di stabilità (la vecchia finanziaria) con divieto di emendamenti che introducono nuove materie, sub emendamenti e la votazione per parti separate. Inoltre a ciascun gruppo parlamentare viene assegnato un numero massimo di emendamenti da presentare in Aula.
  • modifica dei gruppi parlamentari. Numero minimo di 10 parlamentari ma che deve rappresentare un partito o un movimento nato anche dall’aggregazione di più partiti che abbia presentato propri candidati con lo stesso contrassegno alle elezioni politiche. In questo modo vengono di fatto impedite le scissioni di singoli o gruppi di parlamentari. Non si elimina la possibilità di “campagna acquisti” e quindi la trasmigrazione da un gruppo ad un altro, ma si rende impossibile la nascita di nuovi gruppi parlamentari.
  • pubblicità dei lavori delle Commissioni parlamentari attraverso impianti televisivi collocati in locali separati. Una grande finestra aperta dunque sull’andamento dei lavori in Commissione.

Non è una rivoluzione, certo, ma un primo importante passaggio per rendere più efficiente e trasparente il lavoro del Parlamento.

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