Sporco Lobbista – Il blog di Fabio Bistoncini

Pubblicato da Fabio Bistoncini il 24/09/2012 & archiviato in In evidenza, Politica

Franza o Spagna…

L’esplosione dello scandalo sull’utilizzo dei fondi pubblici da parte dei Consiglieri Regionali del Lazio mostra lo squallore devastante in cui è ormai piombato il sistema politico del nostro Paese.

E prescindo dai casi personali.

Non mi interessano proprio.

È il sistema dei partiti, nel suo complesso, che ne esce totalmente delegittimato.

Provo a spiegarmi.

Che qualche consigliere, in questo caso del PDL, abbia utilizzato dei fondi pubblici per proprio tornaconto personale, è una cosa grave ma di totale competenza della magistratura. Gli organi del suo partito dovrebbero mettere in atto tutte le procedure interne previste in questi casi e prendere le decisioni che si ritengano opportune: sospensione, espulsione, sostegno incondizionato, ecc.

Gli altri partiti dovrebbero, se hanno la coscienza pulita, sfruttare il (o i) casi di disonestà altrui per riaffermare la loro diversità nella gestione della cosa pubblica.

Quello che invece mi interessa commentare è il fatto (grave) che, in modo del tutto autonomo, un Consiglio Regionale decida di aumentare, indiscriminatamente, l’ammontare del finanziamento ai propri gruppi consiliari.

Qui non è una questione di singoli partiti, di maggioranza o di opposizione, perchè tutti, con la sola lodevole eccezione dei radicali, hanno avallato e sostenuto queste decisioni.

Se sono corrette le cifre riportate in questi giorni dagli organi di informazione, solo per il 2011 i gruppi parlamentari avevano a disposizione, nel loro complesso, 12 milioni di euro così suddivisi:

– PDL (17 consiglieri): 2.7 milioni;

– PD (14): 2 milioni

– Lista Polverini (13): 1.9 milioni

– UDC (6): 900 mila

e così via.

Che molti di questi gruppi consiliari (o la totalità) abbiano utilizzato questi fondi in modo corretto, secondo le procedure previste dalla normativa (anche fiscale), non deve essere un vanto (come ho letto in questi giorni) ma l’assoluta normalità.

È la cifra complessiva a destare indignazione.

Secondo un articolo di Repubblica dello scorso luglio i costi del solo Consiglio Regionale sono saliti a 115 milioni di euro.

Anche io che credo nel sistema dei partiti, che provo a difenderlo quale strumento di aggregazione democratica, alla fine mi devi arrendere.

Ritengo che queste cifre siano fuori dal mondo e che l’intera vicenda finisca per rafforzare il vecchio adagio romano “Franza o Spagna purchè se magna”.

Perchè se è assolutamente vero che il “fare politica costa”, è anche vero che a tutto c’è un limite.

E questa volta il limite si è superato da ormai molto tempo.

L’unica alternativa sono le dimissioni del Consiglio e una competizione elettorale che si basi ANCHE sul problema dei costi della Regione (e, più in generale, della politica).

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