Qualche giorno fa, con grande enfasi, Barack Obama e Joe Biden hanno presentato la loro proposta di una nuova legislazione sulle armi da fuoco negli Stati Uniti.
Approccio molto pragmatico, quello seguito dalla presidenza.
Un impianto normativo composto da un disegno di legge e da 23 ordini esecutivi.
Le misure principali consistono nel divieto di vendita delle armi d’assalto e dei caricatori ad alta capacità (quelli con più di dieci colpi).
Queste disposizioni sono poi accompagnate dalla previsione dell’obbligatorietà di un controllo sui precedenti penali e sulla salute per chiunque intenda acquistare un arma.
In aggiunta programmi di formazione e la previsione di una campagna nazionale per il possesso sicuro e responsabile delle armi da fuoco.
Un pacchetto completo, quindi.
Ma assai limitato rispetto alle ambizioni delle associazioni che da anni si battono per ottenere una regolamentazione più restrittiva su questo delicatissimo e spinoso argomento.
Non solo, ma più passano i giorni più sembra difficile che l’intero pacchetto possa essere approvato.
The Atlantic ha dedicato all’argomento un bell’articolo.
Dimostrando come il divieto di vendita dei fucili d’assalto abbia un effetto molto limitato sul tasso di violenza nel paese.
Secondo infatti le statistiche predisposte anche dall’FBI, soltanto il 5% dei delitti commessi con armi da fuoco è commesso con fucili. E quelli d’assalto sono una solo una parte di questo 5%.
Un risultato diverso, molto più consistente, si avrebbe se si rendesse, attraverso controlli più severi, più difficile l’acquisto di tutte le armi da fuoco.
Il dibattito è, ovviamente,ancora aperto.
Un mio collega americano, Vice Presidente di una delle più importanti società di consulenza di public affairs, incontrato la scorsa settimana a Roma, sull’argomento è stato molto esplicito.
Obama non ha nessuna possibilità di far approvare il divieto di vendita sulle armi da fuoco, nemmeno quello attualmente sul tavolo che riguarda solo i fucili d’assalto. Siamo in America, non in Europa.
Vediamo se ha ragione.
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