Il Consiglio dei Ministri di ieri, convocato a sorpresa dal Presidente del Consiglio Enrico Letta, ha completato la squadra di Governo.
La prossima settimana saranno definite le Commissioni parlamentari e quindi l’assetto istituzionale sarà completato.
I pezzi del puzzle sono quindi al loro posto.
Le incognite sono sostanzialmente due:
– l’efficacia dell’azione del nuovo Governo;
– la sua durata.
Entrambe sono strettamente connesse.
La squadra di governo è abbastanza equilibrata. I numeri sono sufficienti a garantire da un lato l’analisi approfondita dei tanti dossier e dall’altro la “copertura” dei lavori parlamentari.
Detto questo molto si giocherà nei prossimi 30 / 45 giorni.
E’ evidente infatti che, se svolta deve essere, i primi segnali devono essere quasi immediati.
Il rischio, altrimenti, è che il Governo rimanga prigioniero del dibattito tra le forze politiche che compongono la sua variegata coalizione.
Quello che è accaduto sull’IMU in questi giorni ne è la prova lampante.
Con il PDL all’offensiva per la sua abrogazione e, addirittura, la restituzione di quanto già versato dai contribuenti, e il PD e i “Montiani” che resistono concedendo al massimo la sospensione della rata di giugno. Proponendo altre priorità per alleggerire il carico fiscale.
In questo modo si rischia l’avvitamento.
L’iniziativa dunque spetta al Presidente del Consiglio. I tempi sono stretti.
Rimanere fermi è l’unico lusso che questo Governo NON può permettersi.
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