Venerdì 5 si è svolta l'Assemblea nazionale della FERPI. Con alcuni di noi avevamo concordato un ricordo dell'amico Giorgio Opisso, scomparso qualche mese fa.
Ho voluto quindi iniziare il mio intervento con un ringraziamento a quegli amici e colleghi che mi hanno voluto dare l'onore (e l'onere) di parlare anche a nome loro:
– Piero Vecchiato, Maria Paola La Caria, Mario Rodriguez.
Nel giro di pochi mesi ci hanno lasciato due persone a cui tenevo molto: Gianpaolo Gironda e, appunto, Giorgio.
Per questo sono partito da una considerazione fatta tempo fa da mia moglie Federica, leggendo il sito della Ferpi, denso di commenti afflitti per la loro scomparsa.
Come mai voi della FERPI litigate sempre su tutto e non riuscite a valorizzare le persone quando sono in vita?
Già come mai?
Ho conosciuto Giorgio a un’assemblea programmatica in Sardegna, ormai tanti anni fa.
In questo periodo la frequentazione associativa si è trasformata in amicizia.
Anche perchè con Giorgio era impossibile distinguere le due cose, il professionista e collega dall’amico.
Dall’esterno, a chi lo conosceva superficialmente, il suo carattere poteva sembrare scontroso, difficile. Semmai era vero il contrario. Giorgio aveva un gran cuore e il suo carattere semmai era “forte”, tipico della sua terra. Che non era la Sardegna ma Carloforte.
Più che Sardo sono Carlofortino.
E pare che tra Carloforte e la Sardegna ci sia un mondo di differenze.
Di Giorgio ho voluto ricordare due aspetti:
– la sua curiosità;
– la grande generosità.
Giorgio era un curioso, sempre attento ad analizzare singoli aspetti della nostra professione, l’evoluzione del nostro lavoro, le correlazioni/integrazioni con altre figure professionali.
Ho voluto citare, come esempio, proprio un convegno organizzato da Giorgio a Cagliari. Era il 2010. Eravamo invitati io e Mario Rodriguez.
La scaletta del Convegno a noi due sembrava un guazzabuglio, senza un filo conduttore.
Tanti relatori, con esperienze e punti di vista totalmente diversi.
E lo avevamo anche detto a Giorgio. Ma lui sempre rassicurante continuava a ripetere di non preoccuparci.
Aveva ragione lui.
Lo ha saputo trasformare in un evento di grande successo. Con il pubblico inchiodato alla sedia per un’intera mattinata.
A quel convegno è seguito un week end al mare con le rispettive mogli che rimane ancora tra i nostri ricordi più belli.
L’altro aspetto era la generosità.
Giorgio era sempre attento, sempre disponibile. Anche di recente, nonostante i gravi problemi di salute che lo affliggevano da qualche tempo.
Se poteva esserci, lui c’era.
Con Giorgio mi sono anche scontrato sulle politiche associative.
A volte le nostre visioni erano differenti, diverse.
Eppure, anche in queste occasioni, non è mai venuto meno il rapporto di amicizia.
Perchè entrambi non abbiamo mai messo in discussione la reciproca buona fede.
Per questi motivi Giorgio ci mancherà.
Per questi motivi, con alcuni colleghi, ci siamo presi l’impegno morale di non dimenticarlo.
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