Sporco Lobbista – Il blog di Fabio Bistoncini

Pubblicato da Fabio Bistoncini il 26/09/2013 & archiviato in In evidenza, Politica

Montagne russe

Le montagne russe, al lunapark, non mi sono mai piaciute.

Forse anche per questo motivo non mi affascina l’andamento altalenante della politica italiana.

Ieri abbiamo esposto il nostro Presidente del Consiglio all’ennesima figuraccia internazionale.

Il suo road show negli USA è stato azzoppato dalla mossa del PDL di “preannunciare” le dimissioni in massa dei parlamentari in caso di voto favorevole sulla decadenza di Silvio Berlusconi.

Peccato, perchè le tappe americane (Wall Street e ONU) erano di rilevante valore. I luoghi migliori, anche dal punto di vista simbolico, per spiegare alla business community che, sia pure tra tante difficoltà, l’Italia può ancora rapprsentare una destinazione di flussi d’investimento seria e credibile.

Per il lavoro che svolgo non posso commentare le scelte delle varie forze politiche. Mi devo limitare ad analizzarle.

Se quindi il PDL (alias Forza Italia) ritiene che il suo leader sia vittima di un’aggressione giudiziaria con l’avallo del Quirinale e del PD, ha tutto il diritto di ritirare la fiducia al Governo e andare a nuove elezioni. Con tutti gli strumenti che ha a disposizione: dimissioni dei Parlamentari, dei soli Ministri, con un voto esplicito di sfiducia in Parlamento, e così via.

Se il PD pensa che ormai non vi siano più le condizioni per mantenere in vita il governo di grande coalizione, lo faccia cadere.

Se al contrario le forze politiche della maggioranza sono propense, per i più vari motivi, a ritenere che l’esperimento possa continuare anche per il prossimo anno, si impegnino a rafforzare l’azione del Governo.

Insomma si comportino coerentemente con quello che ritengono giusto per il Paese e per il loro partito.

Quello che non è più sostenibile è l’andamento oscillante, da montagne russe, del tutto autoreferenziale, a cui stiamo assistendo.

Nota di colore finale.

Anni fa ho avuto modo di conoscere, in un colloquio privato, un aziano leader democristiano, che aveva ricoperto altissime cariche istituzionali.

Anche in quel periodo vi era una forte agitazione politica parlamentare che stava mettendo a rischio la sopravvivenza del Governo allora in carica. Si preannunciavano le dimissioni di Ministri e sottosegretari e così via.

Commentando quello che stava accadendo proprio in quelle ore, il vecchio leader, sorridendo, chiosò:

Le dimissioni non si preannuciano. Si danno senza preavviso. Quando un politico preannuncia le dimissioni non ha alcuna reale intenzione di lasciare l’incarico.

Nelle prossime ore vedremo se questo vecchio adagio della Prima Repubblica si adatta anche alla nostra attuale situazione o se, al contrario, è superato dai tempi.

 

 

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