Una decina di giorni fa, la Commissione Mercato interno del Parlamento Europeo ha votato una proposta di modifica della direttiva sui dispositivi elettronici, con l’obiettivo di adeguare la normativa ai mutamenti del mercato.
La misura che ha fatto più scalpore è quella di creare un formato obbligatorio standard per i caricabatterie dei cellulari. In questo modo il dispositivo di ricarica diventerebbe universale, slegandosi dal produttore del cellulare. Un unico caricabatterie, per intenderci, potrebbe essere utilizzato su più cellulari, con vantaggi anche importanti:
1) la riduzione dei rifiuti elettronici;
2) una maggiore “libertà” del consumatore.
Il tema è nell’agenda delle Istituzioni comunitarie ormai da qualche tempo: nel 2009 la Commissione Europea siglò un accordo volontario con dieci produttori per utilizzare il micro USB come standard comune.
Ma, come spesso accade, gli accordi volontari non sono vincolanti. La Apple, infatti, utilizza un proprio sistema di connessione non compatibile. Anche per i nuovissimi modelli di Iphone.
L’azienda si è già difesa sostenendo che il suo è un vero e proprio sistema di connessione tra mobile (iphone e ipad) e computer fisso, che va al di là della funzione di “ricarica” delle batterie. E che necessita di connessioni particolarmente avanzate.
Argomentazioni che non hanno fatto presa sui parlamentari europei
Tra cui la tedesca Barbara Weiler, che ha spiegato:
“Chiediamo che gli Stati membri e i produttori introducano finalmente un caricabatterie universale, per porre fine alla confusione dei cavi per telefoni cellulari e tablet.”
La strada per l’approvazione definitiva appare ancora lunga. Ci dovrà essere un passaggio con il Consiglio europeo, e poi la definizione dell’iter conclusivo.
Sullo sfondo le elezioni della prossima primavera.
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