Oggi, su Il Tempo, c’è un interessante articolo di Chicco Testa sulla vicenda di Malagrotta.
E, soprattutto, sull’ipocrisia della nostra classe politica nella gestione dei rifiuti.
Il pdf dell’articolo è qui.
Per i non romani, Malagrotta è stata, per decenni, la discarica della Capitale.
E il suo proprietario, Manlio Cerroni, veniva definito come il “re della monnezza”.
Attualmente la magistratura sta investigando sui rapporti tra Cerroni e le istituzioni regionali e comunali.
Se siano state violate delle norme o commessi reati non è dato ancora sapere.
Ma è evidente che Malagrotta sia stata utile a molti. Perchè per anni ha permesso a tutte le amministrazioni comunali e regionali di NON affrontare il problema, trovando delle possibili alternative. Ha evitato alla politica lo scontro con i vari comitati di cittadini pronti ad innalzare le barricate di fronte a nuove discariche o inceneritori che sostituissero il grande collettore.
Come sottolinea Chicco Testa, è “diventata la soluzione obbligata e inevitabile”.
[…] Inventandosi quindi parole d’ordine impraticabili come obiettivi di recupero dei rifiuti che nemmeno Svezia, Norvegia e Germania hanno mai raggiunto.
Ora, i nodi, stanno venendo al pettine.
E rimandare, nascondersi, sarà sempre più difficile. Indipendentemente da quello che potrà accertare la Magistratura.
Una tipica storia italiana.
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