Ieri era una giornata molto molto calda.
Quindi, mentre la stragrande maggioranza dei miei colleghi e/o competitor sarà stata a Capri o a Portofino, sono stato spedito dalla controparte a fare la spesa “grossa”.
La controparte, in queste ultime settimane, soffre molto il caldo e si affatica rapidamente.
In frigo non c’è nulla (eufemismo) e quindi vai tu. Io non ce la faccio.
La spesa “grossa” per noi significa andare da Auchan, nel centro commerciale di Porta di Roma.
Supermercato che è pericolosamente vicino a tre luoghi fondamentali: IKEA, Mediaworld e Decathlon.
Ora, quando sono con controparte, le mie opzioni sono limitate dalla regola dell’1+1. Che significa Auchan per fare la spesa + uno a scelta dei tre sopra menzionati.
Se sono solo, invece, la mia libertà di cazzeggio è totale.
E ieri, appunto, ero solo.
Quindi prima il dovere (la spesa grossa), e poi il piacere.
Ho scartato subito Decathlon: per correre ho già tutto. Abbigliamento, gadget elettronici ecc. Idem per quanto riguarda il golf.
Mi sono concentrato quindi su Mediaworld e IKEA.
Per quanto riguarda il primo, sono andato direttamente al reparto videogiochi per vedere se c’erano novità per la PS3.
Circondato da ragazzini mi sono fatto largo quasi a spintoni.
Con rammarico non ho trovato nulla di interessante. Io sono un animo semplice e delicato. Mi piacciono gli “sparatutto”, quei giochi di guerra in cui ammazzi il nemico senza troppi rimorsi e sensi di colpa: io sono il buono che devo salvare il mondo e loro i cattivi che voglio imporre un orrendo ordine dittatoriale.
Ho scoperto però che a novembre uscirà la nuova puntata di Call of Duty, dove, udite udite, ci sarà anche Kevin Spacey. In “House of cards” ci sono molte scene in cui il leader politico democratico gioca allo sparattutto “per rilassarsi”….Insomma da non perdere ma fino a novembre nulla da fare.
Mi dirigo dunque all’IKEA.
Dove riesco a comprare pochi ma selezionati prodotti, tra cui ben due taglieri Lamplig.
Io sono un grande consumatore di taglieri Lamplig. Sono quasi una droga. Ne avrò comprati, nel tempo, almeno una quindicina. Quindi anche questa volta ci ricasco.
Dopo la fila alla cassa, quando l’orologio impone il rientro immediato.. mi prendo l’ultima libertà: entro nella “bottega svedese”. Luogo che è assolutamente proibito dalla controparte. Ci entro con lo spirito di un bambino che visita la baita di Babbo Natale il 23 dicembre.
Biscotti burrosi la cui sola vista promette almeno 3 kg di peso aggiuntivo a scatola, salse dai nomi improbabili, succhi di frutta ad altissimo indice glicemico, confenzioni di polpette, salmone, ecc. Insomma un pacchia per qualsiasi nutrizionista.
Poi una visione.
Lei.
La birra IKEA, di cui ignoravo l’esistenza.
Ne compro una scatola intera da 24 bottiglie! Senza neanche sapere se è buona o meno.
Ma la giornata ha assunto una sfumatura diversa, pregustando lo sguardo tra l’inorridito e lo sconfortato della controparte.
Del resto, come dice quella famosa pubblicità, ci sono cose che non hanno prezzo…
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