Nostro modestissimo giudizio.
Ma la nuova legge elettorale è la migliore possibile al momento, vista la frammentazione del sistema politico.
E’ una legge proporzionale con un forte premio di maggioranza.
Prevede il ballottaggio in caso in cui nessuna delle liste elettorali raggiunga il 40% dei voti.
Il ballottaggio è tra liste e NON tra coalizioni. Si garantisce così una maggiore coesione per il governo del Paese.
Istituisce un “diritto di tribuna” per i partiti più piccoli, dal momento che la soglia per accedere alla ripartizione dei seggi è molto bassa (3%).
Ripristina i collegi elettorali (anche se molto ampi) riavvicinando quindi gli eletti alle proprie costituencies.
Prevede le preferenze: i capilista sono bloccati mentre gli altri candidati vengono scelti dagli elettori.
Garantisce la rappresentanza di genere dal momento che:
– le liste devono contenere candidati di genere alternato e, per quanto riguarda i capilista, possono essere dello stesso genere fino ad un massimo del 60%;
– se i cittadini esprimono due preferenze queste devono essere di genere diverso.
Questi i fatti.
Poi si può discutere sui dettagli. Ad esempio è certo che gli elettori dei partiti più piccoli vedranno vanificate le loro preferenze dal momento che queste liste potranno contare solo su pochi seggi che andranno tutti a capilista bloccati.
Ma parlare di “attentato alla democrazia”, come hanno fatto i leader delle opposizioni e alcuni esponenti della minoranza interna del PD, mi pare assolutamente fuori luogo.
E quindi Renzi ha fatto bene ad andare avanti anche attraverso la “forzatura” del voto di fiducia.
Che ha vanificato le tattiche dilatorie, i picccoli ricatti, i tanti “non detti” .
Gli oppositori del premier (interni ed esterni al PD) devono capire che la tattica utile solo se è in funzione di una strategia complessiva.
Che Renzi sembra avere.
Loro no.
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