Le due più importanti regioni italiane hanno avviato l’iter di approvazione di una normativa sulla regolamentazione dell’attività di rappresentanza degli interessi.
In Lombardia, presso la Commissione Affari Istituzionali della Regione, presieduta da Carlo Malvezzi (NCD), sono stati presentati due provvedimenti sul tema del rapporto fra portatori di interessi, lobby e istituzioni, rispettivamente di iniziativa di PD (primo firmatario Gian Antonio Girelli, PD) e di NCD (primo firmatario lo stesso Carlo Malvezzi).
I due progetti di legge riguardano la definizione di regole che permettano ai diversi gruppi di interesse di interagire con la politica e con i decisori istituzionali in modo trasparente e partecipato.
La discussione in Consiglio regionale è prevista per il 19 aprile. Tempi abbastanza rapidi dunque.
Nel Lazio Michele Baldi, il capogruppo della Lista Civica Nicola Zingaretti, ha presentato una proposta di legge dal titolo autoesplicativo: “Disciplina dell’attività di rappresentanza degli interessi particolari e istituzione del registro pubblico dei rappresentanti e dei portatori di interessi particolari”.
Un testo molto equilibrato che gli interessati possono trovare qui.
Nell’inerzia del legislatore nazionale le Regioni vanno avanti.
E, come quasi sempre accade nel nostro Paese, lo fanno in ordine sparso.
Con il rischio, per i gruppi d’interesse attivi (e quindi per noi lobbisti) di doversi adeguare a normative diverse a secondo del contesto geografico o istituzionale di riferimento.
Il solito casino, insomma.
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