Sporco Lobbista – Il blog di Fabio Bistoncini

Pubblicato da Fabio Bistoncini il 06/09/2016 & archiviato in In evidenza, Politica

Il vento sta cambiando…

Il sindaco Virginia Raggi per la prima volta indossa la fascia tricolore. PAOLO CAPRIOLI/AG.TOIATI

Queste le parole con cui Virginia Raggi iniziò la conferenza stampa la notte del primo turno delle elezioni comunali, quando si stava profilando una sua affermazione talmente ampia da rendere quasi superfluo il successivo ballottaggio.

Aveva ragione. Il vento del consenso in città era mutato ed incanalato verso il Movimento 5 Stelle.

I risultati finali hanno regalato ai pentastellati un’ampia maggioranza e la quasi totalità dei Municipi. Offrendo così loro la responsabilità di trasformare, come annunciato nei mesi di campagna elettorale, un città allo sbando, in piena crisi economica e morale.

Dopo circa tre mesi la giunta Raggi sta attraversando una profonda crisi politica.

Senza scendere nella polemica di parte (ognuno fa il suo lavoro), le cause principali che hanno determinato questa penosa situazione sono ben identificabili.

1) Confusione di ruoli e di responsabilità. Sulla carta esiste un Sindaco, una giunta e una maggioranza in Consiglio. I 5 Stelle sono riusciti a complicarsi la vita creando un Mini direttorio con il compito di “aiutare” (o mettere sotto tutela?!?) il Sindaco, che poi doveva raccordarsi con il Direttorio Nazionale. Che comunque interveniva sulle vicende locali. Un caos. Troppe persone a parlare, troppe voci discordanti e soprattutto confusione sulle responsabilità decisionali. Decide il Sindaco o il mini o il grande Direttorio?!?

2) Impreparazione. Capisco la scaramanzia, ma da mesi la Raggi e i 5 Stelle sapevano che la vittoria a Roma era una concreta possibilità. Hanno avuto tutto il tempo per definire almeno i criteri di selezione della squadra di governo.  Invece l’impressione è che si siano trovati impreparati all’appuntamento più importante della loro storia politica.

3) Procedure interne equivoche. Onestà onestà è uno slogan bellissimo e condivisibile. Ma non ho mai apprezzato il giacobinismo fine a se stesso secondo cui l’iscrizione nel registro degli indagati equivale ad una condanna. Per il sottoscritto le dimissioni semmai dovrebbero arrivare in caso di rinvio a giudizio. Mai prima. Ma sono i 5 Stelle ad avere estremizzato il tema. Sono loro ad aver messo alla gogna avversari politici per un avviso di garanzia. Salvo poi adattare un metodo diverso, mai uniforme, in caso di coinvolgimento di loro amministratori: Parma, Livorno e ora Roma.

4) Abdicazione del potere decisionale. Se un Sindaco decide, come ha fatto la Raggi, di trasmettere all’ANAC (Autorità anti corruzione) i decreti di nomina dei vertici apicali della propria amministrazione…. significa che abdica alla propria funzione politica decisionale. Non solo, ma di questo passo gran parte delle delibere della Giunta dovrebbero seguire lo stesso iter. Tanto vale sostituire il Comune con l’ANAC…

In aggiunta ci mettiamo i comportamenti di queste ultime ore sul caso dell’Assessore Paola Muraro. Silenzi, omissioni e menzogne.

Uscirne non sarà facilissimo.

La scorciatoia di chiamare in causa i c.d. poteri forti o le lobby non è più sufficiente.

Fin dalle prossime ore Virginia Raggi dovrà dimostrare, con atti e comportamenti, di essere in grado di rispondere alle aspettative dei suoi elettori. E il Movimento 5 Stelle di essere un soggetto politico in grado di contendere al PD e a Matteo Renzi la guida del Paese.

Dalle prossime ore però.

Perché il vento sta cambiando…

 

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