Il queste settimane avventurarsi nel delineare l’evoluzione della politica italiana significa vestire i panni del “divino” mago Otelma.
La domanda ricorrente è abbastanza semplice.
Ma insomma si vota quest’anno (periodo indicato aprile – giugno), oppure no?
E allora cerchi di fornire una spiegazione sensata, affidandoti ai contatti che hai avuto con esponenti del mondo politico ed istituzionale.
Peccato che è tutto un rincorrersi di voci, rumors, pseudoanalisi che si autosmentiscono nel giro di poche settimane oppure pochissime ore!
Giusto un esempio.
Il 12 dicembre si insediano i Ministri del nuovo esecutivo guidato da Paolo Gentiloni.
Voci dagli staff di autorevoli Ministri:
il programma di lavoro è fino ad aprile. Tanto poi si vota.
Tu provi a sollevare qualche obiezione: gli appuntamenti internazionali del primo semestre del 2017, la confrontation con l’Unione Europea sui conti pubblici (era già nell’aria a dicembre), la necessità di aspettare la sentenza della Consulta sulla legge elettorale (fine gennaio), il fatto che il PD sia diviso, che Forza Italia non abbia alcuna voglia di votare, così come tutta l’area del centro, che ai Grillini convenga, nonostante gli slogan, avere maggiore tempo per prepararsi alle elezioni….
Tranquillo si vota. Fidati
Mi fido, mi fido.
Arriviamo attorno al 15 gennaio.
Gli stessi interlocutori riportano un cambiamento di umore.
Votare a giugno è difficile, ci sono molti appuntamenti internazionali nel primo semestre del 2017 che devono essere affrontati da un Governo in carica, dobbiamo rispondere all’Unione Europea che ci chiede una correzione sui conti pubblici, una legge elettorale non si improvvisa, le forze politiche sono divise, l’unico che vuole veramente le elezioni è Renzi ma non controlla tutto il partito…
Quindi?
Si va avanti fino al 2018. Fidati.
Mi fido, mi fido.
Sentenza della Consulta. Nulla di eclatante o di assolutamente inaspettato.
Altro cambio di umore.
Ormai è sicuro. Si vota a giugno.
Tanto per gli appuntamenti internazionali è indifferente che ci sia un Governo che duri un anno oppure uno già dimissionario, all’Unione Europea dobbiamo rispondere qualcosa in queste settimane, la Consulta ha detto che la normativa elettorale è applicabile, le forze politiche sono talmente divise che non si metteranno mai d’accordo su una legge elettorale condivisa, ma solo su piccoli cambiamenti che possono essere fatti nel giro di un paio di mesi.
Quindi si vota a giugno?
Sì a giugno oppure a settembre.
Settembre?!?! Ma non si è mai votato in autunno.
C’è sempre una prima volta. E poi in alcune regioni si è votato anche a novembre. Ad esempio in Molise, Emilia Romagna, Abruzzo…
Fidati.
Caro Mago Otelma, ti ho sempre invidiato. Ma in questo periodo ancora di più.
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