È scomparso oggi.
Figura controversa del partito democratico americano.
Candidato alle elezioni presidenziali del 1972, venne massacrato (elettoralmente) da Richard Nixon.
Da sempre critico nei confronti di quasi tutti gli interventi militari all’estero: dal Vietnam all’Iraq.
Con argomentazioni ragionevoli, certamente, ma non in linea con i sentimenti della stragrande maggioranza degli elettori.
Il classico esempio di chi dice le cose giuste ma quasi sempre nel momento sbagliato.
Non una grande dote per un politico.
Ma anche i suoi più acerrimi avversari hanno dovuto riconoscere la coerenza, immutata nel corso degli anni, delle sue posizioni.
Anche per questo da apprezzare.
Qui un ricordo su The Atlantic.
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