Grazie alla segnalazione del Presidente FERPI Patrizia Rutigliano, sono stato intervistato da Gianluca Zapponini di Milano Finanza sull’effetto dei risultati elettorati sull’attività di lobbying.
Per chi fosse interessato l’intervista la trovate qui.
Alcuni spunti:
1) la pretesa di una maggiore trasparenza nel processo decisionale non è uno spauracchio per i lobbisti professionisti. Anzi, quando ci si misura apertamente, alla luce del sole, prevale chi è più preparato nel motivare le proprie richieste e chi riesce a contestualizzare le stesse.
2) L’auspicio è che i nuovi decisori (in primis gli eletti del Movimento 5 Stelle) affrontino il dialogo con TUTTI i gruppi d’interesse senza preclusioni ideologiche. Solo il tempo ci permetterà di verificare le loro opinioni e gli atteggiamenti.
3) Il vero problema è l’ingovernabilità del sistema. I gruppi d’interesse vogliono un sistema stabile, affidabile, con una netta distinzione tra maggioranza e opposizione. E’ compito del lobbista poi cercare di allargare il consenso attorno alle proprie proposte.
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