Si chiudono le consultazioni del Presidente della Repubblica, che sanciscono la profonde divisioni tra le forze politiche.
Da giorni sappiamo già tutto.
In sintesi:
- PD (ieri lo ha fatto SEL) chiede che Napolitano affidi al Segretario Bersani un incarico “pieno” per provare a formare il nuovo Governo;
- 5 Stelle chiudono a qualsiasi proposta alternativa ad un loro Esecutivo;
- PDL e Lega propongono un governo di larghe intese, così come la coalizione montiana.
Il tutto condito da veti incrociati.
Su queste basi un solida maggioranza di tipo politico è difficile da trovare.
Per questo una delle opzioni maggiormente accreditate rimane quella di un Governo istituzionale (o del Presidente). Con pochi punti in agenda e un orizzonte temporale ben definito.
Ma Bersani proverà a “forzare la mano” , dal momento che arriva al Colle sulla scia di un buon successo tattico: l’elezione dei due Presidenti delle Camere.
Due volti nuovi, apprezzati, “politici” ma al tempo stesso al di fuori dei partiti.
Tra l’altro l’indicazione di Grasso, al Senato, ha determinato una spaccatura del gruppo grillino.
Non è detto però che la tattica migliore determini il raggiungimento dell’obiettivo. Per quello la tattica, da sola, non basta. Occorre la strategia.
Staremo a vedere. Ormai mancano davvero poche ore.
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