Sporco Lobbista – Il blog di Fabio Bistoncini

Pubblicato da Fabio Bistoncini il 01/08/2013 & archiviato in In evidenza, Politica

Resoconti parlamentari: dai sodomiti alle lobby

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Per chi fa il lobbista da tanti anni, come il sottoscritto, il monitoraggio legislativo è un’attività che non appartiene più alla quotidianità.

Peccato, perchè spesso si trovano delle chicche affascinanti.

Così quando ho letto sui vari siti d’informazione delle polemiche suscitate dalle affermazioni dell’Onorevole Gianluca Buonanno, non ho potuto esimermi dal leggere il resoconto della seduta.

La bagarre scoppia su un emendamento della Lega in merito alle c.d. pensioni d’oro.

Prima l’attacco è rivolto ai c.d. “renziani”.

GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, riprendo da quello che diceva precedentemente il mio collega, collegandomi alla questione relativa alle pensioni d’oro che è stata dichiarata anticostituzionale dalla Corte costituzionale. Ma, mi è venuta una domanda da fare a lei, Presidente: ma chi fa parte o ha fatto parte della Corte costituzionale, ha le pensioni d’oro o no ? Perché forse c’è un conflitto di interessi, cioè decidono loro stessi per quello che devono fare, quindi a casa loro non si tocca (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie)  ! Siccome in questo Paese tutti vogliono la riforma a casa di un altro, anche la Corte costituzionale si fa i cavoli suoi. Poi volevo chiedere ai renziani che sono qua presenti, siccome il loro leader, l’altro giorno, ha detto che sulle pensioni d’oro bisognerebbe fare una manovra, adesso noi ci aspettiamo che, su questo provvedimento, votino anche loro con noi, perché se c’è una logica, se Renzi dice una cosa, i suoi deputati devono votare questo. Quindi staremo a vedere cosa succede.

Poi se la prende con i deputati di SEL.

GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, mi scusi, sono un po’ allibito perché ho visto la votazione precedente, cioè se abbiamo parlato di pensioni d’oro, io mi ricordo, anni fa: «Facciamo piangere i ricchi !» etc., ma i comunisti di una volta dove cavolo stanno (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie) ? Qua ci sono solo più ciarlatani che ci vengono a raccontare che fanno i comunisti e poi si sono pure astenuti, siete peggio dei cinesi, siete contraffatti ! Ma che razza di comunisti siete ?

PRESIDENTE. Deputato si dovrebbe rivolgere alla Presidenza.

GIANLUCA BUONANNO. Probabilmente se vi avevamo messo insieme i sodomiti, magari veniva fuori qualcosa. Ma andate a Pechino a imparare un po’ qualcosa ! Votate con i ricchi, fate paura ! Ma non a noi, fate paura al vostro popolo (Applausi polemici dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PRESIDENTE. Deputato, la devo interrompere. Deputato un attimo, deputato, deputato Buonanno ha concluso ?

GIANLUCA BUONANNO. No.

PRESIDENTE. Allora, le ridò la parola però dovrebbe rivolgersi alla Presidenza e cortesemente senza urlare, grazie. Prego, ha la parola.

GIANLUCA BUONANNO. È un comunista ? No, mi è venuto vicino non so… siccome io…

PRESIDENTE. Deputato Marazziti, cortesemente non infastidisca il deputato Buonanno che sta facendo il suo intervento. Prego.

GIANLUCA BUONANNO. Ma di che partito è ? Posso sapere chi mi si avvicina di che partito è ?

PRESIDENTE. Ho già richiamato il deputato Marazziti.

GIANLUCA BUONANNO. Ho capito, ma di che partito è ?

PRESIDENTE. Prego deputato vada avanti cortesemente.

GIANLUCA BUONANNO. Ah…, Scelta Civica, ho capito, allora mi sento più tranquillo. Perché guarda che io dopo devo raccontar tutto a mia mamma, quindi devo fare le cose fatte bene. Allora dicevo che mi sento veramente io in imbarazzo perché a questo punto io mi autocandido a essere il vero comunista dell’Assemblea qua di Montecitorio, perché non posso vedere più questi che non rappresentano il popolo (Applausi polemici), noi siamo i veri comunisti e io sono il compagno Buonanno ! Sono il compagno Buonanno e cerco di difendere veramente la sinistra di questo Paese perché non esiste più ! Grazie (Applausi polemici).

[…]

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Buonanno. Ne ha facoltà.

GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, prima qualcuno nell’Aula si è stupito, perché io mi sono autodefinito «compagno Buonanno», ma, sinceramente, dopo altri voti che ho visto in diretta da parte di chi si professa comunista – ma, secondo me, non lo è, perché è diventato un borghese, magari piccolo piccolo, ma borghese lo è diventato –, io penso veramente che è ora che vi sia una sinistra vera in quest’Aula !
Quindi, io voglio diventare veramente il protagonista di una sinistra vera, comunista, di quest’Aula, perché non posso neanche più associarmi a coloro che, da una parte, vengono qui e alla fine difendono i ricchi, però, poi, vanno in piazza a gridare «1, 10, 100, 1000 Nassiriya», per cui si dovrebbero vergognare, o a difendere quelli dei «No Tav» che vanno a sparare e a buttare pietre contro i poliziotti, mentre noi siamo qui a dire chiaramente che in un momento di crisi…

PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.

GIANLUCA BUONANNO. … bisogna andare a colpire chi ha più soldi ! Quindi, è giusto andare a colpire chi ha le pensioni d’oro ! La Corte costituzionale si dovrebbe vergognare di gestire e dire determinate cose…

PRESIDENTE. Ha finito il tempo, deputato.

La seduta continua.

Interviene il deputato Baldelli (PDL) che subito dopo viene accusato dalla Lega di aver volutamente preso tempo per permettere ai suoi colleghi, ipegnati nei lavori delle Commissioni, di rientrare in aula e partecipare alla votazione.

Riprende la parola l’On Buonanno tra urla e commenti dei deputati di SEL.

GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, se questo è il clima, allora io non parlo più !

GIANLUCA BUONANNO. Ogni volta che cerco… cioè, mi alzo in piedi, ma è la stessa cosa di quando sono seduto, e tutti fanno: oooh ! Posso parlare anch’io o no ?

PRESIDENTE. Deputato, direi che è il caso di iniziare l’intervento.

GIANLUCA BUONANNO. Bene. Innanzitutto, al collega Baldelli va il premio del tappabuchi, perché, come ha detto prima il mio collega Fedriga, è stato bravo: aveva visto che non c’era la gente, e che se si fosse votato probabilmente sarebbero andati sotto. Quindi, lui ha fatto quello che si chiama il tappabuchi.

 PRESIDENTE. Mi scusi, il deputato Baldelli aveva diritto al suo intervento.

GIANLUCA BUONANNO. Però, posso chiamarlo tappabuchi ?

PRESIDENTE. Non credo sia il caso. Comunque, andiamo avanti.

GIANLUCA BUONANNO. Nel senso positivo, perché lui è un bravo deputato che sa come funziona il Parlamento. Tuttavia, riguardo a quelle che sono le problematiche dell’emendamento, io vorrei risottolineare ancora una volta – perché ci siamo parlati anche fuori dall’Aula, in Transatlantico, con alcuni colleghi – che alcuni ci hanno detto che noi parliamo delle pensioni d’oro, però non è questo il momento per farlo, in quanto ci deve essere un provvedimento specifico e così via. Però, in quest’Aula ormai, ogni volta che si affrontano problemi importanti, c’è sempre una scusa per rimandare. In effetti, in quest’Aula siamo invasi dalle lobby: c’è la lobby di chi vuole una cosa, c’è la lobby di chi ne vuole un’altra, c’è la lobby dei sodomiti, rappresentata da Sinistra e Libertà (Commenti dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà), c’è la lobby di chi ovviamente cerca di… Posso parlare, Presidente ?

PRESIDENTE. Prego, è iscritto a parlare. Prego deputato Buonanno, andiamo avanti.

GIANLUCA BUONANNO. È piena di lobby, quindi di fonti di potere di chi cerca di difendere qualcosa e allora anche quando noi critichiamo la Corte Costituzionale, lei prima ci ha detto «non bisogna parlare della Corte Costituzionale», ma essendo dei parlamentari abbiamo tutto il diritto di poter dissentire su quelle che sono le decisione della Corte Costituzionale, poi ognuno può pensare che abbia fatto bene o che abbia fatto male; per quanto mi riguarda la Corte Costituzionale ha dato un esito sbagliato perché questo Paese ha bisogno di un, come dire, di un messaggio per cui effettivamente chi ha di più deve fare un sacrificio maggiore e chi ha di meno deve essere aiutato, e quando noi parliamo di pensioni d’oro parliamo appunto di pensioni, di gente che può stare tranquillamente bene e il loro sacrificio può essere importante per aiutare chi sta meno bene. Ecco perché io ogni volta mi stupisco, come ho detto prima, del voto di una certa parte politica che si professa difensore del popolo, quando in realtà non è il difensore del popolo perché non riesce neanche a votare con noi questi provvedimenti perché, alla fine della fiera, quando uno esce da questa Aula va a raccontare tutto quello che vuole, in questa Aula però votano in una maniera difforme rispetto a quello che dicono.
Ecco perché alla fine, secondo me, perdono anche di credibilità istituzionale, perché fanno una cosa fuori e ne fanno un’altra dentro.
In questi provvedimenti si dice chiaramente che noi vogliamo andare a colpire le pensioni d’oro, quindi chi è d’accordo su questo potrà votare i nostri emendamenti, chi continua a votare in maniera difforme significa che alla fine pensa che le pensioni d’oro devono rimanere tali e quindi, ai colleghi di Sinistra Ecologia Libertà, che una volta ho definito di sodomia e libertà…

PRESIDENTE. E non è il caso di continuare perché è stato già richiamato per questo termine.

GIANLUCA BUONANNO. Ma ci mancherebbe, io dico quello che penso, devono essere comunque… e non mi sento omofobo nel dire questo termine, perché io lo prendo dalla Bibbia, quindi, guardi, io sono un credente e prendo i termini che ci sono scritti nella Bibbia, quindi non mi sembra di essere così volgare e neanche di dire qualcosa di fuori campo. Sto decidendo quindi che questi colleghi alla fine sono quelli che non dicono quello che pensano, perché in questo caso, ribadisco, c’è solo da andare…

 FABIO LAVAGNO. E basta ! (Commenti dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà)

PRESIDENTE. No, no deputato, qui non funziona che chi urla censura l’altro. Lei avrà la sua parola quando finisce l’intervento del deputato Buonanno. Non può essere questa la regola che si urla e si censurano gli altri.

GIANLUCA BUONANNO. La democrazia dovete ancora impararla !

PRESIDENTE. No, deputato Buonanno, lei ha ancora quaranta secondi.

GIANLUCA BUONANNO. Sì però lei me ne ha mangiati venti, ne ho ancora sessanta.

PRESIDENTE. Non è vero, le abbiamo bloccato il timer.

GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, lei sa che la stimo, però, anche se non sono del MoVimento 5 Stelle mi faccia fare il tempo giusto per cortesia. Perché prima lei è venuto qua, ha sancito subito «Non c’è il Governo», è andato via, ha dato dieci minuti di sospensione ed è ritornato dopo tre minuti. Io sono stato qua ad aspettare, sono stato zitto. Quindi se lei dice dieci minuti di sospensione, sono dieci minuti di sospensione, non sono tre. È entrata poi la collega sottosegretario, lei è ritornato indietro, ed è stato sgridato anche dal collega Rosato. Quindi bisogna dire le cose come stanno.

PRESIDENTE. Deputato, cosa vogliamo fare, vuole continuare l’intervento ?

GIANLUCA BUONANNO. Voglio finire, però non ci sono due pesi e due misure, mi scusi, eh. Anche se sono piccolo io, conto come uno grande.

PRESIDENTE. Allora sta dicendo che la Presidenza è parziale in questo momento ? Che non è imparziale ?

GIANLUCA BUONANNO. No, sto parlando dei tempi.

PRESIDENTE. Se sta accusando la Presidenza di questa cosa io non credo che sia il caso, in questo momento. Se vuole concludere il suo intervento ha il tempo per farlo. (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

GIANLUCA BUONANNO. Grazie. Ho appena detto che la stimo però, eh… volevo finire il mio intervento, anche se, devo dire, un po’ intimorito dalle urla che arrivano da una certa parte politica, che ribadisco: noi siamo qua, ed io sono qua, per cercare di difendere chi è più debole; e in quel provvedimento, in quell’emendamento si parla dei portatori di handicap e noi vogliamo difendere i portatori di handicap con i fatti, non con le chiacchiere, perché qua c’è troppa gente a sinistra che si riempie la bocca nelle campagne elettorali per difendere i portatori di handicap, i disabili, e poi nei provvedimenti del genere non li vota e fa finta e fa orecchie da mercante. Questo i cittadini lo devono sapere ! Non andare poi a manifestare con i disabili per prendere i voti perché sono solo degli ipocriti, vestiti di rosso ma alla fine sono degli ipocriti !

Infine l’intervento conclusivo.

GIANLUCA BUONANNO. Signor Presidente, innanzitutto vorrei chiarire una cosa. Io faccio politica da circa vent’anni e sono sempre stato votato direttamente dalla gente come sindaco delle città dove ho amministrato e lo ho fatto con consensi molto grandi. Questo per dire – non per vanto – che non sono così matto e che penso che nel mio territorio, cioè la Valsesia, da vent’anni a questa parte qualcosa di positivo ho fatto se mi votano ancora oggi.
Quindi non accetto lezioni sul perché siede qua o non qua Buonanno. Io non sono stato votato da Facebook, io sono stato votato dalla gente. Dopodiché, su quello che è stato l’intervento precedente io non ce l’ho con nessuno e non voglio offendere nessuno in linea di principio. Io ho delle mie valutazioni personali, se ho offeso qualcuno me ne dispiaccio e me ne scuso, ma io non volevo offendere nessuno e faccio solo ed esclusivamente delle valutazioni politiche, personali di quello che è il mio concetto generale della vita quotidiana.
Ho dei miei principi, li espongo. Li espongo in maniera rude ? È vero. Sono un semplice ragioniere ? È vero. Ho studiato poco ? È vero. Sono stato bocciato ? È vero. Però dico quello che penso e lo dico anche perché penso di dire quello che molta gente crede. Dopodiché, io – ribadisco – non voglio offendere nessuno e se qualcuno si è sentito offeso chiedo scusa a chi si è sentito offeso, ma io non ce l’ho con nessuno. Dopodiché ci sono in ambito politico… questa è l’Assemblea generale e io ovviamente quando prendo la parola espongo i miei principi. Dopodiché – ribadisco – se i colleghi di SEL vogliono rientrare io sono ben contento e se qualcuno si è sentito offeso me ne dispiaccio e me ne scuso.

PRESIDENTE. Ovviamente qui esprimiamo tutti i concetti e i pensieri che vogliamo, però con un linguaggio consono a quest’Aula.

Insomma una seduta non facile da gestire per il Presidente Boldrini…

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