Sporco Lobbista – Il blog di Fabio Bistoncini

Pubblicato da Fabio Bistoncini il 06/06/2016 & archiviato in In evidenza, Politica

Comunali 2016: primo commento su Torino e Milano

Qualche commento, finalmente sulla base di dati effettivi e non più di sondaggi ed exit poll.

Prime annotazioni quasi superflue. Ma visto il tenore delle dichiarazioni e delle analisi che girano in rete è il caso di ribadirle.

A mio avviso il dato deve essere analizzato città per città. Non è possibile trarre delle conclusioni troppo generali perché le condizioni politiche e sociali non sono omogenee.

Una particolare attenzione anche ai confronti con le precedenti comunali, soprattutto per l’analisi del voto dei 5 Stelle.

Perché, con l’eccezione di Roma, dove si era votato nel 2013, i dati  con cui confrontarsi sono del 2011. Quando il Movimento non era ancora nella sua fase  “espansiva”.

Partiamo da Torino.

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Al ballottaggio andranno il Sindaco uscente Piero Fassino (PD) e il candidato Chiara Appendino dei 5 Stelle.

Ha votato il 57% degli elettori rispetto al 66% delle comunali del 2011: -9% quindi.

Le previsioni dei sondaggi sono state rispettate ma il margine con cui ha vinto Fassino non è così ampio da lasciarlo tranquillo.

Al di là delle percentuali (41,8 contro 30,9), sono 42.00 i voti che separano i due candidati. Ed i 5 Stelle, sia pure per una manciata di voti, sono diventati il primo partito in città.

Un risultato storico.

La battaglia quindi è ancora aperta. Anche perché il “pacchetto” di voti dei principali candidati esclusi dal ballottaggio non è influente:

Morano (Lega): 32.000

Napoli (Forza Italia): 20.000

Rosso (UDC- Area Popolare): 19.000

Airaudo (Sel – Sinistra): 13.000

Come si comporteranno questi elettori al ballottaggio? Ci saranno apparentamenti ufficiali? Se no, si asterranno? O decideranno comunque di votare uno dei due candidati?

Insomma ci sono tutti gli elementi per avere altri 15 giorni di campagna elettorale vera.

Milano.

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Che si andasse al ballottaggio era scontato.

In queste condizioni però no.

Sono solo 5.000 i voti che separano Beppe Sala (PD) e Stefano Parisi (centro destra).

Un’inezia.

Il voto si è fortemente polarizzato: i 5 Stelle si fermano al 10% mentre gli altri candidati raccolgono pochi consensi.

Per quanto riguarda i partiti:

Il PD è il primo con circa il 29%, segue Forza Italia (20%) che supera di gran lunga la Lega (12%).

Il Segretario Matteo Salvini non sarà felicissimo…

Solo quarti i 5 Stelle. Un risultato non brillante.

Ora tutto può succedere. Perché il risultato del centro destra, molto buono nel suo complesso, può “scaldare” ulteriormente la campagna elettorale di Stefano Parisi che si è confermato un ottimo candidato.

Nel campo del centro sinistra, il discreto risultato del PD deve necessariamente sostenere Beppe Sala in questo rush finale. Altrimenti la sconfitta è certa.

Può succedere di tutto. Gli esperti di sondaggi affermavano che se Sala avesse avuto 3/4 punti di margine su Parisi avrebbe quasi certamente vinto il ballottaggio. Ora la situazione è radicalmente diversa.

Alta l’astensione: – 13% rispetto alle precedenti elezioni comunali.

Anche in questo caso i due candidati sono costretti a fare gli straordinari.

Testa bassa e pedalare.

 

 

 

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