Sporco Lobbista – Il blog di Fabio Bistoncini

Pubblicato da il 02/04/2012 & archiviato in Politica

Biometria e Twitter, in Ghana i brogli si combattono così

Fino al prossimo 5 maggio la popolazione ghanese è chiamata a registrare le proprie impronte e ricevere un documento biometrico con cui andare a votare nelle prossime elezioni presidenziali previste per dicembre. Un’operazione difficile, che però ha per la prima volta dalla sua l’appoggio della Rete e di un gruppo di blogger, che sensibilizzano a partire da Twitter, Facebook, Flickr, YouTube. Per evitare i brogli che hanno contraddistinto le ultime elezioni del 2008.

Ci sono gli hashtag su Twitter, da #iRegistered (“Mi sono registrato”) a #GhanaDecides (il “Ghana decide”), ma anche una pagina Facebook, un account per pubblicare foto su Flickr e uno su Instagram, un canale su YouTube per i video, e un circuito di blogger africani, Ghana Blogging, impegnati in prima persona a sensibilizzare il Ghana intero.

Obiettivo di GhanaDecides: far sì che tutto l’elettorato attivo del Paese africano (12 milioni circa) venga a conoscenza dell’ultima mastodontica fatica tecnologica e politica, un sistema biometrico per registrare le impronte dei cittadini entro il prossimo 5 maggio. E si convinca dunque a recarsi nei centri più vicini a casa per iscriversi e registrare i propri dati sensibili. Pronto poi a recarsi alle urne a fine anno ed esercitare il proprio diritto di voto. Con l’archivio creato in questi giorni infatti (l’operazione è partita la settimana scorsa), lo stato africano potrà, nel corso delle nuove elezioni presidenziali previste per il 7 dicembre 2012, evitare brogli, doppie votazioni, e per la prima volta nella storia del Paese portare a termine un processo elettorale trasparente.

Proprio per questo motivo la mobilitazione in Ghana e nei Paesi africani confinanti è particolarmente estesa: per la prima volta, oltre a mettere in piedi un sistema biometrico sofisticato, costato al Paese 45 milioni di dollari, l’invito a cambiare arriva direttamente dalla Rete e dai social network, perfettamente coordinati e organizzati.

Il Ghana è stato il primo Paese africano sub-sahariano a diventare indipendente, era l’anno 1957, anche se per arrivare a un sistema a più partiti si dovettero aspettare le elezioni del 1992. Nelle ultime presidenziali, 4 anni fa, salì al potere il professor Atta Mills, l’attuale presidente accusato di aver passato il turno per soli 40mila voti su 9 milioni di schede. Le presidenziali del 2008, svoltesi su due turni con conteggi ripetuti e controlli diretti della polizia sulle schede votate, fecero parlare molto per via dei brogli denunciati da parte di entrambe i partiti politici in campo: sia il perdente e uscente Npp, New Patriotic Party, di centro-destra, sia il partito vincente del presidente Mills, il Ndc, National Democratic Congress, fazione di centro-sinistra.

In quell’occasione i due partiti si accusarono a vicenda di aver truccato schede ed elezioni: entrambe sostennero che al voto andarono persone non aventi diritto, tra cui molti bambini, e che in migliaia di casi votarono sia stranieri che non avrebbero dovuto, sia le stesse persone più di una volta. Nonostante le accuse, gli osservatori internazionali a fine delle due tornate di votazioni dichiararono che le elezioni si erano svolte in un clima onesto e regolare ela Commissioneelettorale del Paese (che per prima aveva confermato le denunce dei partiti) aveva poi demandato ogni decisione alle autorità di polizia.

A quattro anni di distanza, il Ghana si organizza per le nuove presidenziali. Mentre il presidente Mills ha a che fare con lo scandalo legato alla ristrutturazione dello stadio di Accra in occasione dell’Africa Cup Nation, per cui è accusato di una truffa ai danni dello stato di 35 milioni di dollari, la campagna iRegistered in preparazione alle prime elezioni biometriche continua senza sosta. Lungo il territorio ghanese sono stati sistemati 23mila punti di raccolta che fino al 5 maggio lavoreranno con computer e scanner per registrare i dati degli abitanti. Ad accoglierli, ci sono 42mila funzionari pubblici che sono stati preparati a gestire il nuovo sistema. Saranno loro a  consegnare, a fine operazione, un documento biometrico (sistema già attivo anche in altri Paesi africani, in fase di lancio altrove, come in India), grazie al quale si potranno evitare votazioni doppie e le dichiarazioni false in merito alle identità dei votanti.

Il processo va avanti, i centri raccolgono le adesioni anche per 11 ore al giorno, in condizioni non sempre ottime (spesso si ha a disposizione un solo computer, e le file sono molto lunghe), e sono molti i problemi ancora da risolvere. Intanto manca ancora un collegamento tra tutti i centri di raccolta, e si corre il rischio, ancora una volta, che molti decidano di registrarsi in più centri, boicottando il sistema. Ancora, in molti centri non c’è abbastanza corrente per reggere al lavoro dei macchinari, motivo per cui sono stati acquistati anche scanner a batteria e portati nei centri più remoti alcuni generatori di emergenza. Non ultimo, ed è questo che la campagna guidata dai blogger cerca di scardinare, tra la popolazione serpeggiano dubbi sull’affidabilità del sistema e molti sono spaventati dalla novità. Segno che i blogger ghanesi hanno ancora molto da lavorare, da qui a dicembre, per portare gli elettori al voto.

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