Sporco Lobbista – Il blog di Fabio Bistoncini

Pubblicato da Fabio Bistoncini il 23/05/2013 & archiviato in In evidenza, Lobbying, Politica

Tasse: una issue che diventa sempre più rilevante

Nel corso degli ultimi mesi, il tema della tassazione dei profitti delle grandi multinazionali è al centro del dibattito politico istituzionale.

Alcuni esempi.

Negli Stati Uniti il Senato ha da tempo avviato un’inchiesta sul comportamento “elusivo” , dal punto di vista contabile, della Apple e di altre grandi corporation che hanno creato all’estero delle società con il solo scopo di ridurre l’ammontare dei propri pagamenti al fisco americano.

Tim Cook, amministratore delegato della società di Cupertino, si difende strenuamente, dati alla mano, affermando che la sua azienda è uno dei più grandi contributori (6 miliardi di dollari pagati nel 2012).

Ma questa posizione non sembra fare breccia nelle convinzioni di molti Senatori che anzi sostengono una posizione diametralmente opposta: Apple, nel panorama aziendale americano, sarebbe, al contrario, il più grande evasore.

Il gruppo d’interesse Citizens for Tax Justice è molto attivo nel chiedere un intervento normativo che preveda limiti ben precisi alla possibilità, per le aziende USA, di creare delle controllate in paesi dove il regime fiscale sia molto più conveniente di quello americano.

Per lo stesso motivo Starbucks, Google, Amazon and Facebook sono sotto accusa in Inghilterra.

Secondo il Financial Times il gruppo FIAT vuole trasferire la sua residenza fiscale nel Regno Unito della società FIAT Industrial, che produce veicoli industriali.

Il motivo è evidente. In Italia la stessa società ha pagato circa il 37,5% di tasse sui propri utili. In Inghilterra ne pagherà circa il 23%.

Un risparmio notevole, dunque.

Il Presidente della Commissione Europea, Jose Manuel Barroso, ha dichiarato, di fronte al Parlamento Europeo, che l’evasione fiscale costa ai Paesi dell’Unione circa 1 trilione di euro (quasi il doppio del loro deficit statale del 2012). Per questo motivo è necessario un approccio normativo integrato, tra tutti gli Stati membri, per evitare che continuino ad esistere nel vecchio continente dei veri e propri paradisi fiscali o se ne possano creare altri.

Pressioni da parte delle Istituzioni comunitarie sono esercitate nei confronti di Lussemburgo, Austria, Inghilterra, Irlanda. Mentre da tempo sono in corso negoziati con la Svizzera per limitare il segreto bancario.

Insomma la issue è ormai rilevante anche a causa della profonda crisi economica che sta drenando risorse ai singoli Stati, impossibilitati ad attuare politiche espansive proprio per la scarsità di denaro.

Gli sviluppi futuri, dunque, sono da seguire con grande attenzione.

E’ uno scontro tra diverse concezioni e visioni del capitalismo che implicano profondi cambiamenti normativi.

Ed è per questo che  il lobbying diventa, come sempre accade in questi casi, lo strumento principale di relazione tra interessi organizzati e processo decisionale.

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