Sporco Lobbista – Il blog di Fabio Bistoncini

Pubblicato da Fabio Bistoncini il 24/07/2015 & archiviato in In evidenza, Politica

E poi…Tony

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Ieri, in una lunga e sfiancante trasferta milanese, ho avuto modo di leggere l’estratto di un intervento di Tony Blair pubblicato su La Repubblica.

L’articolo è qui.

Nel momento in cui l’ala più radicale del partito sembra poter assumere la leadership del Labour, il vecchio Tony interviene a gamba tesa nel dibattito interno.

Quando si tratta di Blair non sono obiettivo.

Perché per me Lui sta alla politica come Grace Kelly alla bellezza.

L’articolo è da leggere tutto ma qui mi limito a sottolineare alcuni passaggi.

Abbiamo scoperto di poter vincere più volte. E adesso abbiamo riscoperto di poter perdere più volte. Personalmente,preferisco vincere.

Oltre a ciò, fraintendiamo la differenza tra sinistrismo radicale, spesso alquanto reazionario, e socialdemocrazia radicale, che ambisce a garantire che i valori siano messi all’opera nelle modalità più efficaci, non per il mondo di ieri, ma per quello di oggi e quello futuro. Dovremmo sempre schierarci a favore della giustizia sociale, affinché ricchezza, opportunità e potere siano affidati alle mani di molti e non di pochi. Ma non è quella la sfida. La vera sfida è capire come farlo nel mondo moderno, la cui caratteristica più rilevante è il cambiamento.

Abbiamo vinto le elezioni quando abbiamo avuto un’agenda orientata da valori, ma ispirata dalla modernità; quando abbiamo riformato i servizi pubblici e non ci siamo limitati a investire in essi; quando abbiamo dato ai lavoratori diritti, compreso aderire a un sindacato, ma abbiamo negato ai sindacati il potere di veto sulla politica; quando abbiamo capito che sono le imprese a creare posti di lavoro, non i governi. Abbiamo vinto nel momento in cui siamo stati noi gli autori del cambiamento, e non piccoli conservatori della sinistra. Il Labour non deve disperare: potremo vincere ancora. Ma vinceremo soltanto se la nostra zona di conforto sarà il futuro e se i nostri valori saranno la nostra guida, non la nostra distrazione.

Alla fine dell’articolo, chiedendo gli occhi ed appoggiandomi allo scomodo schienale del nuovo Frecciarossa ho rafforzato la mia consapevolezza che quello che ho sviluppato anni fa nei confronti di Blair, per le sue idee, la sua visione, la sua politica, il suo modo di comunicare le scelte….non era un’infatuazione momentanea.

No. Era puro, indissolubile amore incondizionato.

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